La Sacra Bibbia

Nuova Riveduta:

1Cronache 9:16

Obadia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Iedutun; Berechia, figlio di Asa, figlio di Elcana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

C.E.I.:

1Cronache 9:16

Abdia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

Nuova Diodati:

1Cronache 9:16

Obadiah, figlio di Scemaiah, figlio di Galal, figlio di Jeduthun; Berakiah, figlio di Asa, figlio di Elkanah, che abitava nei villaggi dei Netofathiti.

Riveduta 2020:

1Cronache 9:16

Obadia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Iedutun; Berechia, figlio di Asa, figlio di Elcana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

La Parola è Vita:

1Cronache 9:16

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La Parola è Vita
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Riveduta:

1Cronache 9:16

Obadia, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Galal, figliuolo di Jeduthun; Berakia, figliuolo di Asa, figliuolo di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

Ricciotti:

1Cronache 9:16

poi Obdia, figlio di Semeia, figlio di Galal, figlio di Iditun e Barachia, figlio di Asa, figlio di Elcana, il quale abitava nei dintorni di Netofat.

Tintori:

1Cronache 9:16

e Obdia figlio di Semeia, figlio di Galal, figlio di Iditun, e Barachia figlio di Asa, figlio di Elcana, il quale abitò nei villaggi di Netofati.

Martini:

1Cronache 9:16

E Obdia figliuolo di Semeia, figliuolo di Galal, figliuolo d'Idithun; e Barachia figliuolo di Asa, figliuolo di Elcana, il quale abitò nei villaggi di Netophati.

Diodati:

1Cronache 9:16

ed Obadia, figliuolo di Semaia, figliuolo di Galal, figliuolo di Iedutun; e Berechia, figliuolo di Asa, figliuolo di Elcana, il quale abitò nelle villate de' Netofatiti.

Questo capitolo esprime che uno degli scopi della registrazione di tutte queste genealogie era quello di indicare ai Giudei, al ritorno dalla cattività, con chi unirsi e dove risiedere. Ecco un resoconto del buono stato in cui si trovavano gli affari religiosi al ritorno da Babilonia. Ognuno conosceva il suo compito. È probabile che il lavoro sia fatto bene quando ognuno conosce il compito del suo posto e lo svolge con impegno. Dio è il Dio dell'ordine. Così il tempio era una figura di quello celeste, dove non si riposano né giorno né notte dal lodare Dio, Ap 4:8. Sia benedetto il suo nome, i credenti lì, non a turno, ma tutti insieme, senza interruzione, lo loderanno notte e giorno: che il Signore renda ciascuno di noi idoneo all'eredità dei santi nella luce.